We already know that immigration is increasing quite fast here in Finland, so it is valid also for the Italian presence.
Italy and Italians are always and everywhere associated with good food ( and unfortunately with Berlusconi too... the Finnish Pizza Berlusconi is the perfect combination of the two... but.. well.. never mind, let's move on).
So Helsinki is full of restaurants with Italian names and signs, that recall our famous culinary tradition.. but we found out that there're not so many real Italian restaurant. You can actually count them on one hand. The others just have Italian names, not even Italian chefs.
We met Edrisi, he lives here now and soon will open, with three other partners, an Italian restaurant in the city centre called Casa Italia. They are now working in markets and fairs, selling pizza and other Italian products. They import everything from Italy, supporting Italian small business.
Even it's a quite common cliché, we didn't meet Italians just in the kitchens.
Valentina studied five years in UK and after her graduation she couldn't come back in Italy. She decided to follow her Spanish partner in Helsinki, where he's working at Nokia as engineer. They're planning to live here for a long time. She is currently working as tour guide, since she can speak many different foreign languages. "It's a good job for the summer - she says - but I am going to start a Finnish course in September, because it's quite essential for many other jobs here".
p.s.
Did you know that you have to pass a Finnish test to get the Finnish citizenship?
IT
L' immigrazione in Finlandia è in crescita - come abbiamo già visto - e questo vale anche per la percentuale di italiani che si sono spinti fin quassù.
L'Italia e l'italiano sono sempre associati all'estero alla cucina (oltre che a Berlusconi. La pizza Berlusconi infatti qui è la perfetta crasi di queste due.. ma lasciamo perdere e non divaghiamo).
Così, come ogni capitale estera che si rispetti, Helsinki è piena di ristoranti con nomi italiani e richiami alla nostra tradizione culinaria.. ma abbiamo scoperto che sono ben pochi i veri ristoranti italiani, li si potrebbe contare sulle dita di una mano. La maggior parte di questi ristoranti - alcuni appartenenti a catene - non sono gestiti da italiani (ma spesso da turchi) e non hanno neanche chef italiani.
Abbiamo incontrato Edrisi, che a breve aprirà in centro Casa Italia, insieme ad altri tre soci. Ora lavorano nei mercati e nelle fiere, vendono pizza al taglio e parmigiano e importano dall'Italia molti beni alimentari, tra cui olio d'oliva, mozzarella, aceto balsamico e altre leccornie della nostra terra, cercando di favorire le piccole imprese.
Ma non tutti gli italiani sono destinati a finire nelle cucine, anche se è un bel cliché.
Valentina si è laureata dopo cinque anni di studi in Inghilterra e non è più riuscita a tornare in Italia. Ha seguito a Helsinki il suo compagno, spagnolo, che lavora come ingegnere per la Nokia e qui vedono il loro futuro; ora lei lavora come guida turistica, sfruttando la sua conoscenza delle lingue. "Va bene d'estate - dice -, ma da settembre inizierò a seguire un corso di finlandese, che è essenziale per molti altri lavori".
Curiosità: per ottenere la cittadinanza finlandese è richiesto un test di lingua suomi :D !
Forza Edrisi
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